Název: "Abitare il silenzio" : il paesaggio e la memoria in Gëzim Hajdari
Variantní název:
- "Abitare il silenzio" : landscape and memory in Gëzim Hajdari
Zdrojový dokument: Études romanes de Brno. 2016, roč. 37, č. 2, s. 95-106
Rozsah
95-106
-
ISSN1803-7399 (print)2336-4416 (online)
Trvalý odkaz (DOI): https://doi.org/10.5817/ERB2016-2-8
Trvalý odkaz (handle): https://hdl.handle.net/11222.digilib/135892
Type: Článek
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Abstrakt(y)
L'elemento paesaggistico risulta centrale nell'opera di Gëzim Hajdari, e questa centralità rimane costante nell'arco della sua intera produzione, influenzata dallo sdoppiamento tra la terra d'origine e la nuova realtà di arrivo, che si riflette nel carattere bilingue dei suoi versi. Questo contributo si propone di prendere in esame le dinamiche che entrano in atto nel rapportarsi dell'autore migrante tanto ai luoghi natali quanto al paese di arrivo, evidenziando come, nell'arco dell'intera opera hajdariana, lo spostamento fisico attraverso i luoghi si delinei più come un itinerario nel tempo della memoria che non nello spazio geografico.
The reflection on landscape is one of the main focuses in the whole work of Gëzim Hajdari, influenced by the split between his motherland and the country of arrival, as it appears in his bilingual way of writing. This paper aims to consider the way in which the author, in his whole work, relates both about his birthplace and the new country, focusing on the way in which, in Hajdari's poetry, the physical moving through the places seems to be closer to an itinerary through the time of memory, than a displacement in the geographic space.
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